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      Ella ha saputo trattarlo con quell'ordine, con quel riguardo e con quella rispettosa gravità ch'esso esige, senza perdere i vantaggi della più ornata, armoniosa e vivace poesia. Io l'ho letto tutto di seguito, non permettendomi d'interromperne il filo il curioso piacere che mi allettava: e rileggerollo ora a bell'agio per approfittarmi delle savie ed erudite riflessioni del dotto commentatore. Mi congratulo cordialmente seco de' suoi progressi: gliene presagisco maggiori, e mi confermo intanto con la più verace ed ossequiosa stima.
     
     
     
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      A FRANCESCO GRISI - ALA
     
      Vienna 3 Ottobre 1777.
     
      Se vi giunge tardi, mio caro signor Grisi, questa mia risposta, accusatene la folla delle lettere che nelle due scorse settimane mi hanno quasi soffogato: e non ho potuto ancora togliermela tutta di dosso. Quando ciò contro mia voglia succede, guardatevi di credere che possa esserne cagione qualche raffreddamento dell'amor mio verso di voi, che sarà sempre corrispondente alle amabili qualità dell'animo vostro ed all'obbligo di rendere un giusto contraccambio al vostro per me invariabile affetto. Duolmi di sentirvi deplorare le vostre costì perdute speranze de' poveri delusi agricoltori, tanto più che qui essendo tutti contenti, io mi lusingava che lo fossero altrove. Lodo la vostra rassegnazione, ma non vorrei che foste costretto ad esercitarla. Ottima è la lettura da voi intrapresa degli Uffici di Cicerone; e dee essere consolatoria per voi che vi riconoscerete già praticamente guarnito de' dogmi di sì gran maestro, prima di averli ascoltati da lui.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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