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      Ho letto e riletto sempre con augumento di piacere tutto ciò ch'ella si è degnata inviarmi, e tutto ho trovato meritevole d'ammirazione e di lode, senza poter decidere s'ella più vaglia nella sciolta o nella legata eloquenza, e se nel gallico o nell'italico idioma. Quello poi di che mi sono sopra ogn'altra cosa compiaciuto ne' suoi componimenti poetici si è l'averla scoperta incontrastabilmente della mia setta nell'amore per quella difficilissima facilità che produce ne' lettori ut sibi quivis speret idem: sudet multum frustraque laboret ausus idem. Mi congratulo seco del suo magistral possesso di cotesta allettatrice facilità, universalmente bramata, ma da pochissimi conseguita. Mi congratulo meco stesso di trovarmi uniforme alla sentenza d'un suo pari: e più meco stesso mi congratulerei se mi trovassi in istato d'approfittarmi dell'occasione ch'ella generosamente mi porge di legar seco un per me vantaggioso letterario commercio: ma la mia età, le frequenti incertezze di mia salute e le continue persecuzioni che soffre la mia testa dalle affezioni ipocondriche mi rendono quasi inabile alle più care ed utili occupazioni, e specialmente a quella dello scrivere. Tutti questi miei difetti non mi hanno per altro defraudato della perfetta conoscenza del sublime merito della giustamente da V. S. illustrissima celebrata signora contessa Potoska. Io l'ho sempre presente: e saranno indelebili le profonde tracce ch'ella ha lasciato nell'animo mio del suo spirito, delle sue maniere e della sua rara bellezza.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Potoska