La mia salute essendo migliore, come altre volte vi ho detto, di quello ch'io posso a buona equità pretendere, non ardisco di cedere alla tentazione, che pur troppo avrei, di lamentarmene. Custodite voi gelosamente la vostra se volete contribuire alla mia. Non trascurate di mantenermi nella memoria di codesto degnissimo signor cardinale Buoncompagni e della tanto mia benevola nobilissima casa Spada, gradite il contraccambio, che vi rendo, delle preziose lenticchie che m'inviate, e credetemi, senza far mai il sacrilegio di dubitarne, ch'io sono il vostro.
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A GIACINTA BETTI ONOFRI - BOLOGNA
Vienna 25 Aprile 1778.
Grazie al carissimo gemello, che ha saputo indurre la gentilissima signora Giacinta a ripescare il mio nome nella sua memoria, a dispetto delle incomode distrazioni delle affezioni ipocondriche, delle convulsioni de' nervi, e delle esaltazioni della bile, cagionate dal vedersi defraudata de' domestici dovuti specifici ne' suoi più premurosi bisogni. Io mi sentiva inclinato a compatirla, ma continuando a leggere la sua ingenua lettera veggo ch'ella non si perde d'animo, che sa prender partito senza confondersi nelle più difficili circostanze, e che non ha punto bisogno della mia compassione: onde non posso che ammirare il suo spirito ed esserle grato della bellezza della quale ella adorna i miei versi, vestendoli della soavità del suo canto e dell'armonia dell'accompagnamento magistrale che loro procura.
La prego di rendere in vece mia all'adorabile gemello il dovuto contraccambio della tenera commissione di cui l'ha egli per me incaricata.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Buoncompagni Spada Giacinta
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