Conoscitore quale io sono del vostro carattere, concepisco quale sia stata e sia tuttavia la vostra afflizione nella perdita d'un amico di tanto pregio qual'era il dottissimo Haller. Il bello, poetico ed espressivo componimento con cui così affettuosamente ne deplorate la mancanza mi fa entrare a parte del vostro dolore. Interrompete con le vostre cure domestiche e la fissazione in queste immagini funeste ed insieme le dotte vostre abituali occupazioni, ma andate riprendendo queste ultime, dalle quali potete ormai promettervi onorato luogo nel tempio di Minerva e nella memoria de' posteri.
      La lettera inclusami è stata a tenore de' vostri comandi fatta consegnare prontamente al prelato di Santa Dorotea. Continuate ad amarmi, sicuro della mia tenerezza con la quale sarò sempre.
     
     
     
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      A VINCENZO ANTONIO MANINI - REGGIO NELL'EMILIA
     
      Vienna 7 Maggio 1778.
     
      Per rispondere categoricamente all'ultimo obbligantissimo foglio di V. S. illustrissima dato di Reggio il dì 15 marzo prossimo passato, ma non a me pervenuto se non se in questo ordinario, basta ch'io le riduca a memoria la mia risposta ch'io feci alla prima con la quale si compiacque onorarmi. In quella risposta data il 15 di maggio 1777 troverà ella le più vive dovute espressioni della mia gratitudine per la parziale bontà che mi dimostra, troverà il mio sensibile rammarico per la mia fisica e morale insufficienza a poterle essere utile in minima parte nella vasta impresa che medita, troverà i miei timori che possa riuscire assai dannosa a quelli che s'impegnano a compirla, così per il considerabile dispendio come per la difficoltà di smaltire un libro di venti volumi, e per la poca solidità de' fondamenti (cioè de' poveri scritti miei) su' quali dee appoggiarsi un così enorme edificio.