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      Non mi resta dunque che aggiungere alle suddette reminiscenze i dovuti rendimenti di grazie per il nuovo manifesto trasmessomi, la eccessiva parzialità del quale accrescendo la mia confusione, mi riduce alle sole ma sincere proteste della grata ed ossequiosa stima con cui sono.
     
     
     
      2371
     
      A GIUSEPPE ROVATTI - MODENA
     
      Vienna 12 Maggio 1778.
     
      Il tragico principio della ultima vostra lettera, carissimo signor Rovatti, mi ha fatto tremar da capo a piedi preparandomi ad un inconveniente succeduto contro di me e bisognoso di pronto riparo. Mettete pur l'animo in pace perché la spesa della posta di cui mi avete involontariamente aggravato è della specie di quelle che non fanno spavento né pure ai tenui erari poetici, e voi fate gran torto al mio disprezzandolo a segno di crederlo sensibile a così piccioli assalti. Non vi turbi più questo pensiero: tornate a dormir placidamente i vostri sonni, e lasciate a me la cura di rivalermi sopra di voi quando meno l'aspetterete. Addio, conservatevi, e non andate somministrando materie così poco solide alla vostra inclinazione ipocondrica: a dispetto della quale io sono e sarò sempre con la medesima stima e tenerezza.
     
     
     
      2372
     
      AL SIGNOR COSIMELLI - PER HERMANNSTADT A BISTRITZ
     
      Vienna 4 Giugno 1778.
     
      Benché sia troppo sollecita questa risposta per trovarvi già di ritorno in Transilvania, le mie impazienze di abbracciarvi almeno in iscritto e di congratularmi con esso voi della vostra da me tanto aspettata e tanto da voi ben meritata promozione, non mi permettono di differirmene il piacere: onde, secondando il mio affetto, correggo come posso l'ingrata lentezza del tempo, occupandolo intanto a trattenermi col mio caro e da me giustamente stimatissimo signor tenente colonnello de' Cosimelli.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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