Tandem tandem justitia obtinet. Questo passo mi assicura che il vostro merito è finalmente conosciuto, e questa cognizione mi è mallevadrice della verificazione de' miei antichi prognostici intorno a' vostri più sublimi progressi: che non possono non effettuarsi, continuando voi quello stesso lodevole contegno con cui avete già superata la più ardua e disastrosa parte dell'onorato ma faticoso viaggio intrapreso.
Dalla visibile compiacenza con la quale m'informate minutamente della parziale e generosa benignità che vi dimostrò per me l'Altezza Reale del principe Alberto di Sassonia quando aveste il ben collocato invidiabile onore d'esser suo commensale in Moravia, comprendo con tenerezza quanta parte io occupo del vostro bel cuore: parte che sommamente mi consola come caro contraccambio di quella che da tanto tempo voi possedete nel mio. Sono già molti e molti anni che la mia povera Musa gode, senza aver potuto rendersene degna, il dichiarato favore di tutta l'augusta famiglia di Sassonia, e specialmente dell'adorabile principe che ve ne ha data di propria bocca così solenne testimonianza: ma io non credo perciò d'essere autorizzato a lasciar libere tutte le vele alla mia vanità, né a misurare il corto merito mio da' benefici eccessi d'una Real clemenza che non si limita in così angusti confini. Vi commetterei ben volentieri l'esposizione de' grati, umili e rispettosi miei sentimenti al mio generoso protettore, ma sa il Cielo quando potreste eseguire la commissione: pure, se mai qualche inaspettata vicenda ve ne somministrasse l'opportunità, pagate, vi prego, a nome mio questo debito.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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