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      Chi leggerà il vivace, morale e festivo componimento intitolato Il tempio della follia, sarà costretto a confessar che l'autor del medesimo è veracemente poeta e per natura e per arte. Io ne ho replicata la lettura sempre con nuovo piacere; ne ho ammirato l'ingegno e l'armoniosa facilità, e vi ho scoperte molte incontrastabili verità, che ho sempre avute su gli occhi, senza vederle mai. Se ne congratuli a nome mio, se le cade in acconcio, col bravo signor conte Girolamini.
      Per non iscriver molto, economia resa ormai pur troppo a me necessaria, rispondo colla presente alla lettera che accompagnò il componimento, ed a quella che V. S. illustrissima aggiunse al foglio del signor Luca Salvini, piena di tenere amabilissime espressioni ch'io sinceramente contraccambio col più vivo dell'animo. Scacci, gentilissimo mio signor Galfo, come peccaminosa tentazione, il desiderio di passar l'Alpi per venirsi a disingannar sul merito mio, e si contenti di compatirmi da lontano. Persuaso del candore del suo bel cuore, metterò francamente in attività le sue generose offerte quando alcuna urgenza l'esiga; anzi incomincio a farlo incaricandola della commissione di custodirmi gelosamente l'amor suo, di credere invariabile il mio, e di non dubitar mai ch'io sono con la più grata ed ossequiosa stima.
     
     
     
      2379
     
      A CARLO BROSCHI DETTO FARINELLO - BOLOGNA
     
      Vienna 9 Luglio 1778.
     
      Già dal nostro degno padre Francesco Maria da Bologna fui con sua obbligantissima lettera informato dell'amorevole accoglienza con la quale l'onoraste al suo ritorno, e come a tanta mensa mi rendeste entrambi continua materia delle allegre vostre, a me parziali, confabulazioni, e ve ne resi conto e grazie in un'altra mia, nella quale vi avvertii che da cotesti signori fratelli Taruffi di Bologna, commissari costì dell'editor di Parigi della nuova magnifica ristampa di tutte le opere mie edite e inedite, si può vedere il manifesto già per tutto pubblicato per le associazioni, che sono autorizzati i suddetti signori fratelli Taruffi a raccogliere.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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