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      Sento infinito rincrescimento di non potervi compiacere in questo; vendicatevene con altre commissioni da me eseguibili; siate grato agli imbarazzi domestici ch'io credo necessari alla vostra salute e non cessate mai di credermi.
     
     
     
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      A SAVERIO MATTEI - NAPOLI
     
      Vienna 27 Luglio 1778.
     
      La vostra tanto parziale quanto affettuosa lettera del 6 del corrente mi obbliga sommamente, ed in ispecie col prezioso dono della ingegnosa novelletta di cui mi fate parte. Il celeberrimo scrittore della medesima e in giusto possesso della somma mia stima; onde l'ho subito avidamente letta ed ammirata e contrattone il desiderio di rileggerla più volte a mio bell'agio, sicuro di ritrarne nuovo piacere e profitto.
      A quest'ora sarà costì certamente giunto il manifesto di Parigi della ristampa delle opere mie edite ed inedite; e da quello sarete informato di tutto. Le violenze d'amici degni di rispetto, secondati dalla debolezza paterna di vedere splendidamente abbigliati i miei figliuoli, han vinte le mie per altro ragionevoli repugnanze. Sento pur troppo che mi si vanno risvegliando nell'animo; ma il pentirsi da sezzo nulla giova.
      Lo stampatore di Reggio di Modena si chiama Davolio, ma l'editor principale è il signor conte Cassoli il quale si vale delle opere mie per correggere il nostro teatro italiano in tutto, scoprendone gli abusi, le negligenze, gli assurdi, gli errori, ed esponendo i doveri de' poeti, de' maestri di musica, de' recitanti, degli architetti delle scene, de' ballerini, e di quanto è necessario a conseguir la perfezione del nostro spettacolo drammatico.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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