Da questi esatti e fedelissimi relatori io sono stato minutamente informato dell'ornato e vivace spirito di cotesta nobilissima dama e delle molte stimabili qualità che la distinguono, come del rispettabile carattere del signor abate suddetto, e del parziale dichiarato favore che godono i fortunati scritti miei da due così degni personaggi: onde col comodo della vicinanza vi prego di esporre loro i vivi e sinceri sentimenti della mia riconoscenza ed ossequio.
Mi ha afflitto la notizia dell'ultima tempesta che ha sofferta la vostra salute, e non basta a consolarmene la calma che, lode al Cielo, avete racquistato; io sento per consenso le vostre scosse, e la mia fantasia poetica è troppo efficace per tormentarmi, Mi dispiace, ma non mi sorprende, che i signori fratelli Taruffi non abbiano ancora ricevuti i manifesti da Parigi; il mandar per la posta tanti e così grossi pieghi non è dispendio soffribile per uno stampatore: e l'aspettare e il trovare i benevoli portatori non è facile inchiesta. Io, non trovandone per Bologna, ho dato uno de' suddetti manifesti ad un amico mantovano che parte da Vienna per la sua patria, sperando che di là gli sarà più facile il trovar qualche buon cristiano che dovendo andare o passar per Bologna si compiaccia di consegnarvelo.
Addio, caro gemello: se avete occasione di scrivergli, ricordate al nostro degno padre Francesco Maria la mia stima e l'amor mio. Conservatevi gelosamente, continuate ad amarmi come veramente io vi amo e ad esser sempre il mio, come io son sempre il vostro.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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