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A SAVERIO MATTEI - NAPOLI
Vienna 17 Agosto 1778.
Nella scorsa settimana il signor abate Böhme m'inviò inaspettatamente il fascetto di fogli stampati, da voi per me consegnatigli in Napoli, che egli avea creduto perduti, e che ha, quando meno lo sperava, rinvenuti nascosti fra le bazzecole del suo bagaglio. Ho tutto avidamente letto ed in tutto ho ammirata la vastità delle vostre cognizioni, l'infaticabile vigore della vostra mente e la solida chiarezza de' vostri raziocinii. Nella vostra arringa e nel supplimento, facendo magistrevol uso, e non fasto, d'infinita erudizione, voi dimostrate qual dovrebbe essere universalmente l'utile eloquenza forense: nei dotti paradossi voi chiamate a rigoroso esame e la sapienza ed i delirii dei più insigni antichi filosofi ed insegnate con quali precauzioni conviene seguirne le tracce, e nel meritorio lavoro della parafrasi e della versione dell'Ufficio della Beata Vergine voi rischiarate ed accendete la pietà de' divoti, illuminando loro quelle vie che, senza conoscerle, guidati solo da una santa intenzione fervidamente frequentano. Nel sesto paradosso che vi è piaciuto d'indirizzarmi è troppo visibile la vostra eccessiva parzialità a mio riguardo, a segno di poter far torto all'esattezza del vostro giudizio. Spero che le molte altre bellezze delle quali è ripieno non lasceran tempo a' lettori di riflettere alle traveggole della tenera vostra amicizia, la quale io esattamente contraccambio conservandomi sempre.
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AD ANTONINO GALFO - ROMA
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Agosto Böhme Napoli Ufficio Beata Vergine
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