Ma cotesta specie di solenne approvazione, di cui ella l'onora, mi riconcilia con esso a tal segno che or ne traveggo i difetti, e son superbo che abbia servito d'occasione ad un novello suo così delicato e leggiadro poetico lavoro; anzi, che abbia in tal modo quasi giustificata la mia ambiziosa lusinga di aver qualche parte nelle sue lodi. Mi congratulo seco del costante favor delle Muse. La prego che non si stanchi di riamarmi: e pieno di stima, di riconoscenza e d'ossequio mi confermo.
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A GIUSEPPE AZZONI - SIENA
Vienna 3 Settembre 1778.
Il degnissimo signor conte di Wilzeck, oltre tanti gratuiti e distinti favori de' quali è già da lungo tempo mio liquido creditore, mi ha caricato ora d'un nuovo considerabilissimo debito procurandomi una amabilissima lettera piena di tenera amicizia dal caro e debitamente venerato mio padre maestro Azzoni. Lungamente digiuno de' vostri caratteri, gli ho letti e riletti con quella avidità che corrisponde all'amore e rispetto che esigono da me il candore del vostro bell'animo ed il vasto tesoro del quale avete saputo arricchirlo. Ha creduto di dirvi il vero il sopranominato signor conte dicendovi che, a dispetto dell'età, io sono ancor vegeto e vivace, ma il suo giudizio è fondato sull'esterna apparenza, la quale può ben ingannar gli altri ma non me stesso, che sento pur troppo scemata la mia fisica attività a tutti gli uffici della vita e son sempre alle mani con gli antichi miei stiramenti di nervi, specialmente della testa, e con le impertinenze, che sempre si aumentano, del mio temperamento ipocondrico, che mi riduce bene spesso assai vicino a rinnegar la pazienza.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Muse Settembre Wilzeck Azzoni
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