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A MATTIA VERAZI - MILANO
Vienna 3 Settembre 1778
Con l'opportunità d'un corriere io fui prontamente provveduto dalla benignissima attenzione di cotesto adorabile sovrano del libretto dell'Europa riconosciuta, di cui V. S. illustrissima mi fa ora cortese dono. Trovai in quello il mio signor Verazi sempre eguale a se stesso, fluido, felice, chiaro e ricco di quella sua invidiabile fecondità di fantasia che fa il più util pregio della poesia drammatica e che si comunica a tutte le arti subalterne impiegate a secondarla. Godo e mi congratulo seco che abbia saputo ottenere il voto di una così dotta ed illuminata città: e non trovo altro di riprensibile nel libretto inviato, se non se il visibile eccesso di parzialità col quale parla in esso al pubblico di me, eccesso che io non posso accettare che come una traveggola dell'amicizia di cui mi onora e che io esattamente contraccambio, augurandomi sempre le occasioni di convincerla della sincera ed ossequiosa stima con cui sono sempre stato e sarò sempre.
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A FRANCESCO BELLONI - ROMA
Vienna 10 Settembre 1778.
Questa mia, gravida della solita lettera a cotesto signor Parboni, dice abbastanza, senza esser letta, il mio bisogno, la mia preghiera e la mia gratitudine verso V. S. illustrissima per la costante sua compiacenza, che mi promette ora la consueta esazione e la rimessa dell'esatto per la via di questi signori fratelli Smitmer: onde nel rinnovarle le istanze della continuazione delle sue grazie, con la più grata ed ossequiosa stima mi confermo.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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