Vienna 17 Settembre 1773.
Da questo degnissimo monsignor nunzio Garampi mi fu mandato in casa nel fine della scorsa settimana il robusto insieme e leggiadro componimento in sestine da V. S. illustrissima indirizzato all'eccellentissimo signor conte di Vilzeck. E ieri, mentre io era sul rispondere all'elegante ed affettuosa lettera che l'accompagna, mi sorprese al tavolino monsignor suddetto in persona, e mi consegnò il poemetto dell'estate, di cui mi avea per inavvertenza i giorni innanzi defraudato. Lo lessi avidamente seco, e seco rinnovai le mie ammirazioni sulla portentosa docilità della sua Musa, pronta a ravvolgersi in qualunque veste straniera al cenno del suo favorito cantore ed a superar gli esemplari che si propone. Ma si travesta pur essa alla tedesca, all'inglese o in qualunque altra foggia men conosciuta, non giungerà mai a poter nascondere i naturali e propri suoi pregi, che sono i fondamenti di quella seduzione incantatrice che dee cagionar la poesia. Gli stessi effetti avea prodotti in me la lettura delle nobili sestine; ma l'Elogio dell'Estate ha più secondata la gratitudine ch'io deggio a questa per me benefica stagione, che tempera visibilmente le indiscretezze delle mie affezioni ipocondriache, antiche ed ostinate persecutrici di questo annoso mio e logoro microcosmo. Auguro al suo quell'invidiabil vigore del quale è fornita la sua mente, onde possa accrescere lungamente lo splendore di cui ha già illuminato il nostro Parnaso, col moltissimo che gli promette.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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