L'età mia e la mia salute ad essa analoga mi rendono impraticabili molti uffici della vita, a segno che, nel corso di più d'un mese già scorso dall'arrivo di Sua Altezza Reale l'arciduca granduca, io non ho potuto ancora trasportarmi a rassegnargli i dovuti omaggi del mio umilissimo rispetto. E le morali circostanze poi del mio stato non mi autorizzano ad assumere il personaggio d'intercessore. Il vivo desiderio che mi sento di secondare le giuste sue mire mi ha fatto pensare a tentare il guado per mezzo di persona che gode l'intrinseca familiarità dell'adorabile di lei sovrano: ma mi son pentito del tentativo, poiché l'Altezza Sua si è visibilmente turbata al solo nome di raccomandazione, e si è chiaramente espressa che non vuol dar nell'assenza sua alcun provvedimento in Toscana, particolarmente in somiglianti materie. Onde per non essere un venditor di fumo non deggio nutrir V. S. illustrissima di quelle speranze che ho io perdute di poter esserle utile in questo affare. Compianga la mia insufficienza, della quale io sento in quest'occasione tutto lo svantaggio: e mi porga l'opportunità di consolarmene con alcun altro suo da me eseguibile comando, né lasci di credermi intanto con la più rispettosa dovuta stima.
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A MATTIA VERAZI - MILANO
Vienna 8 Ottobre 1778.
Accresce valore al cortese dono di cui V. S. illustrissima mi onora del nuovo suo dramma della Troia distrutta la sollecita obbligante cura nel provedermene, cura della quale io le sono, come è ben giusto, gratissimo.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Sua Altezza Reale Altezza Sua Toscana Ottobre Troia
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