E l'indefessamente studiosa signora Marianna Martines, di lui sorella, eccessivamente onorata da una così poco da lei aspettata attenzione, procurerà di meritarla approfittandosi (a misura de' propri talenti) de' savi insegnamenti d'un tanto maestro. Io mi congratulo seco de' suoi così lodevolmente sparsi sudori, e con me stesso della visibile parzialità a mio riguardo, e pieno della più grata e della più giusta e distinta stima mi protesto.
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A FRANCESCO MARIA TURRIS - ROMA
Vienna 5 Novembre 1778.
S'io mi fossi meno affrettato a nascere, potrei forse lusingarmi di conservare ancora tanto di vigore che bastasse ad esprimere sufficientemente a V. S. illustrissima il vivace tumulto degli affetti che mi ha eccitati nell'animo l'inaspettato avviso ch'ella così parzialmente ed eloquentemente mi porge, d'esser io stato spontaneamente annoverato in cotesta eletta novella Adunanza degli Aborigeni, e col concorde voto di tutti i degnissimi soggetti che la compongono. Ad una così luminosa testimonianza dell'amorosa memoria di cui tutta via (a dispetto di così lunga assenza) la grande e cara mia patria mi onora, vorrebbero tutte in un punto spiegarsi e la mia tenerezza e la mia vanagloria e la mia gratitudine; ma si confondono nella gara. Assuma ella più felicemente (come la supplico) le veci mie con gl'illustri suoi colleghi, e gli assicuri che questo per me fausto avvenimento sarà sempre da me considerato come il più invidiabil premio di tutti i poetici miei numerosi sudori.
Nel corso di quarantotto e più anni ch'io godo fortunatamente l'onore di trovarmi fra gli attuali servitori di questa imperiale Corte (per poter supplire pienamente a' doveri del mio impiego) ho dovuto prescrivermi e religiosamente eseguire l'inviolabil legge di non comporre alcun verso, se non se per comando de' miei clementissimi sovrani.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Marianna Martines Novembre Adunanza Aborigeni Corte
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