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      A SALVATORE PIGNATELLI DI BELMONTE - NAPOLI
     
      Vienna 25 Febbraio 1779.
     
      La fiducia della inalterabile parzialità di Vostra Eccellenza, di cui mi sono mallevadori gli umanissimi sentimenti dell'ultimo suo veneratissimo foglio, è l'unico lenitivo col quale io spero che potrà, se non del tutto saldarsi, disacerbarsi almeno in qualche parte la mia profonda ferita: onde le sono gratissimo ch'ella si degni di replicarmene così efficaci argomenti. Della qualità distinta, de' mirabili talenti (specialmente nella poesia), della indefessa applicazione e della affettuosa benevolenza della quale gratuitamente e costantemente mi onora cotesto degnissimo padre don Aurelio de Giorgi Bertòla io sono da molto tempo minutamente informato ed a mille prove convinto. Ed ora la sorprendente prontezza, con la quale egli supplisce alla mia fisica insufficienza con l'ode magistrale che si compiace di trasmettermi, mi consola con la riflessione che la gloria della venerata mia perduta protettrice abbia acquistato nel vantaggioso cambio un molto più proporzionato promulgatore delle sue lodi, di quello che poteva sperarsi in uno stanco, annoso, esausto e troppo presentemente abbattuto cantore qual mi son io.
      Se in cotesto ridente felicissimo clima si sono nel corrente inverno sofferti i rigori settentrionali, in questo all'incontro, fin dal bel principio dell'anno scorso, le stagioni tutte han costantemente tenuto un così temperato tenore che nessun vecchio abitante di queste contrade se ne ricorda l'esempio.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Febbraio Vostra Eccellenza Aurelio Giorgi Bertòla