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      Cui supplico di non pensare al dispendio della posta, che non merita la sua riflessione, non giungendo ad esser sensibile né pure ad un erario poetico.
     
      Salmo I, strofa 3a - "Batter sapran con ria colpa al tergo". - La parola ria non suole aver due sillabe nel mezzo del verso, ma bensì in fine.
      L'inaugurato nome
      . - L'addiettivo inaugurato non è ammesso dalla Crusca. Salvini e Magalotti se ne vagliono, ma non già in mala parte, cioè di sciaurato, ma bensì di eletto o promosso con buon augurio, tratto dalle inaugurazioni.
      Salmo II, strofa 2a - "Riderà le malnate ire d'inferno". - Bellissimo latinismo, ma poco usato: pure ve ne sono esempi.
      Salmo VII, strofa 2a - "E la sventura - lui già segnommi in adamante il fato". - Noi altri poveri poeti, volendo dare alle stampe i nostri componimenti, siamo sempre obbligati a farli precedere da una solenne protesta contro le parole Numi, Fato, Destino ecc. Questa vigorosa asserzione della Fatalità ha bisogno di qualche fondamento. Io l'ho cercato, e non ho saputo trovarlo nel testo: onde merita riflessione.
      Salmo XVIII. - In questo Salmo il dottissimo ed ingegnoso Autore ha mirabilmente conseguito anche più che negli altri di far sentire nell'idioma italiano l'entusiasmo della poesia ebraica, con frasi, immagini ed aggiunti felicemente arditi, che fra mani meno maestre potrebbero far cadere uno scrittore meno avveduto fra gli eccessi de' seicentisti.
      Nella 3a strofa si vale della parola lingueggiante, che mette visibilmente innanzi agli occhi il moto della fiamma, ma i cruscanti non l'ammettono.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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