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      L'ho riletto questa mattina e ne ho scoperto più minutamente l'ordine ed il magistero, ed ho invidiata all'autore la pronta ubbidienza delle Muse. Han voluto ben sollevarsi i miei giusti rimorsi, ma io gli ho fatti tacere. Che potran mai dire i maligni? Che il panegirista mi ha troppo amato? Or questa appunto sì ben provata verità mi onora e mi solletica più dolcemente assai che la graduazione di buon poeta, e sarò invariabilmente.
     
     
     
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      A ONORATO CAETANI DI SERMONETA - ROMA
     
      Vienna 5 Luglio 1779.
     
      Mi fu reso regolarmente ne' giorni indietro il veneratissimo foglio di Vostra Eccellenza reverendissima, dato il dì 12 dello scorso giugno, e mi trovò alle mani co' miei famigliari importunissimi flati ipocondriaci, che mettendo in tumulto l'armonia de' nervi ottici mi costrinsero a valermi d'un benevolo anagnoste che supplisse al mio difetto. Trovai la lettera non solo nitida, erudita ed elegante, ma piena anche più dell'usato di quella eccessiva gentilezza che tanto distingue il suo non men generoso che amabile carattere: e riconobbi nel componimento in versi liberi quella nobile chiarezza, quell'armonia e quella vivace felicità che negli antecedenti suoi poetici lavori ho giustamente ammirate; e, dal pochissimo ch'ella troverà segnato con la matita, vedrà che il mio criterio non vi ha incontrate occasioni di esercitarsi. Per giudicar poi del pregio dell'elocuzione del testo greco, ch'esiste in questa imperial Biblioteca, bisogna maggior famigliarità della mia con l'idioma in cui scrive l'autore; ed il dottissimo infaticabile Giovanni Alberto Fabricio, che nella sua Biblioteca Greca, tom.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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