Io l'attesi invano con impazienza alcune settimane: ma il signor cavalier di Somma, più efficace di me e men timoroso di essere importuno, replicò molte volte l'istanze, e gli fu finalmente risposto dal signor duca che il libro non si trovava. Sa Dio in qual valigia, cassa, forziere o fardello i di lui domestici l'avran sepolto? Sento ora che il signor duca suddetto giorni fa sia partito alla volta di Petersburgo, onde il mio lungo desiderio non può sperar per ora d'appagarsi. Questa disavventura sarebbe per me intollerabile se mi producesse l'altra di farmi passar per disattento ed ingrato verso l'Eccellenza Vostra: onde vaglia questa lettera per mia giustificazione e per somministrarmi l'opportunità di rinnovarle le sincere proteste dell'ossequio e della riconoscenza con la quale io sono e sarò sempre.
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A FRANCESCO GRISI - ALA
Vienna 15 Luglio 1779.
Mi congratulo con esso voi, mio caro signor Grisi, che, senza entrare nelle sottigliezze politiche di quelli che pretendono di prevedere il futuro, lodate il Cielo de' beni presenti che ci produce la pace, e non sospirate quelli che potrebbe produrre la guerra, la quale a buon conto sempre incomincia dal farci male. E poi in queste grandi vicende, delle quali sarebbe per noi temerità giudicare, mancandoci quasi tutte le segrete notizie necessarie ad esaminarle, non ci rimane altro partito da prendere che quello della rassegnazione a' decreti della Providenza, e sperar sempre il meglio. L'ostinata mancanza delle piogge ne' mesi passati ha prodotto qualche svantaggio, ma non tutti quelli che abbiamo temuto.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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