La mia brevità è difetto e non colpa, onde la compatisca e non l'accusi: ma creda ch'io sono e sarò sempre con la più sincera riconoscenza ed ossequiosa stima.
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A GIUSEPPE CEPPITELLI - ROMA
Vienna 29 Luglio 1779.
La stanchezza, l'età ed i naturali incomodi che l'accompagnano mi hanno già obbligato da diversi anni a dimandar quartiere a' miei numerosi corrispondenti: ma questi di giorno in giorno si accrescono a misura che la mia attività visibilmente si scema. La mia ostinazione a prestarmi ai desideri de' miei cortesi fautori non basta a resistere alle imperiose leggi della natura, che esercita sopra di me come sopra tutti i viventi rigorosamente i suoi dritti. Prova incontrastabile di questo mio poco invidiabile stato si è il non avermi io potuto procurare un successivo commercio letterario con cotesto eccellentissimo e reverendissimo monsignore Caetani, personaggio che per le sue luminose qualità e per le sicure testimonianze che mi ha date in parole ed in fatti della generosa sua ed affettuosa parzialità, avrebbe benignamente secondata la mia ambizione, siccome esige tutta la mia più rispettosa riconoscenza. Come vuol mai V. S. illustrissima ch'io ardisca d'assumere appresso di lui il grado di protettore senza aver potuto impiegar la servitù mia a meritarlo? Mi auguro qualche intervallo nelle mie indiscrete ipocondriche persecuzioni per leggere, o farmi leggere almeno, il suo poetico lavoro, e compiacermi de' progressi de' cari miei concittadini, e pieno intanto della più grata ed ossequiosa stima mi dico.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Luglio Caetani
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