La Mnemosine non se se qui sia capitata: ne leggerò con sommo piacere il suo poema, se potrà qua comodamente trasportarsi. Intanto ho trovati molto eleganti i saggi de' caratteri trasmessimi; ma quel picciolissimo del programma mi è paruto in quel genere il più perfetto di quanti ne ho fin'ora veduto. Non si stanchi di riamarmi a dispetto del mio involontario stile spartano, e mi creda con gratitudine eguale all'ossequio.
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A FRANCESCO GRISI - ALA
Vienna 14 Ottobre 1779.
Il corso delle varie stagioni mi porta sempre nuove testimonianze dell'invariabile affetto del mio caro signor Grisi nelle gradite sue lettere: onde il piacere che queste mi producono mi raddolcisce la riflessione dell'insidiosa velocità dei tempo che passa. Vendichiamoci di lui impiegandolo lodevolmente in nostro vantaggio e de' nostri simili, e servendo Domino in laetitia. L'autunno è bellissimo, ed io, in vece di avvelenarmi questo gratuito dono dell'Onnipotente con la tetra riflessione ch'io non sono più in istato di approfittarmi de' piaceri del tempo, prendo parte con l'immaginazione e con l'animo in quello che ne prendono gli altri, a' quali ora tocca quello che a me è toccato, e mi rallegro con esso loro. Fate lo stesso ancor voi con l'eletta società nella quale vi ritrovate e ch'io ringrazio e riverisco. Addio, caro signor Grisi. Prego il Cielo che ancor lungamente vi conservi per esempio degli altri, e voi a continuare ad amarmi ed a credermi.
2458
A VINCENZO MONTI - ROMA
Vienna 14 Ottobre 1779.
Se potesse a buona equità chiamarsi, come ella chiama, indiscretezza importuna l'onore che mi fanno tutti quelli che credono i miei giudizi degni della cura di procurarli, sarebbe V. S. illustrissima più d'ogn'altro colpevole, perché men d'ogn'altro bisognosa di mendicati suffragi.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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