Tutta la potente protezione del mio amor proprio non basta, mio caro signor abate, a farmi accettar come a me dovuta la profusione delle eccessive lodi delle quali mi ricolma l'elegante sua lettera: mi consolo per altro del rincrescimento di non meritarle con l'evidenza che son esse traveggole d'un violento genio e d'una decisa parzialità. Come tali le accetto, me ne compiaccio e cordialmente le contraccambio, augurandomi intanto attività ed occasioni di dimostrarle con l'ubbidienza mia la stima, la gratitudine, l'affetto e l'ossequio con cui sempre sarò quindi innanzi.
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A CARLO VALENTI - MANTOVA
Vienna 14 Ottobre 1779.
Il veneratissimo quanto obbligante foglio di Vostra Eccellenza del 4 del corrente mi onora sommamente al solito e mi consola come caro e invidiabil pegno del costante affetto con cui non si stanca di riguardarmi, e con la gentile attenzione di parteciparmi il felice arrivo in Mantova della degnissima signora contessa Zanardi sua nipote, della quale non sappiamo quando o se mai sapremo assuefarci alla lontananza. Ella col dono del mio ritratto ha caricato Vostra Eccellenza d'un mobile ben inutile, ma me d'un obbligo infinito, perché infinitamente mi obbligano tutti quelli che procurano di render difficile all'Eccellenza Vostra il dimenticarsi di me. Adotti, veneratissimo signor marchese, questo benefico tenore a mio vantaggio, non permettendo agli ornatissimi coniugi (che credo di ritorno al loro delizioso nido) che possano facilmente dimenticarmi, rammentando loro sovente la somma stima e la sincera servitù mia, ed a qual segno io sia ripieno di quel desiderio che qui han essi lasciato di loro in ogni ordine di persone.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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