L'ho letta e la farò leggere a chi ne stimerò degno, e che crederò capace di seguitarvi come ho fatt'io in così stravagante e portentoso viaggio. Se fosse colpa la rarità delle nostre lettere, io tanto sarei di voi più colpevole quanto sono più solidi e reali gli obblighi della mia riconoscenza verso di voi. Ma voi assolve ampiamente l'utile impiego che andate facendo del vostro tempo: e me la mancanza d'attività, di cui mi va l'età giornalmente privando. Ma non mi priverà mai della ossequiosa stima e dell'amorosa riconoscenza con cui sono veracemente.
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A FRANCESCO ZAMBINI - MILANO
Vienna 21 Ottobre 1779.
Nelle persone dell'età mia l'infedeltà della memoria è disgrazia e non colpa: onde con sommo rincrescimento ma senza rimorso alcuno posso assicurarla ch'io non mi sovvengo affatto d'essere stato in verun tempo in commercio di lettere con V. S. illustrissima: ma basta la sua asserzione perch'io me ne compiaccia e me ne tenga onorato. Con l'ingenuità medesima le dico ch'ella è in errore supponendomi (come dice) informato degl'interessi del signor conte Velasco in Milano, e delle persone che ne sono costì incaricate. Quello di che non si può dubitare si è che non rispondendo il suddetto cavaliere alle tante lettere che V. S. illustrissima mi dice d'avergli scritte, mostra chiaramente abbastanza di non desiderarle: ed io mi prometto dalla di lei gentilezza che non voglia esiger da me ch'io vada a procurarmi l'acquisto d'una nuova conoscenza col demerito d'una importunità. Desidero alla lettera che le rimando un meno sofistico portatore: mi auguro suoi comandi più adattati alla mia abilità, e sono con la dovuta perfettissima stima.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Ottobre Velasco Milano
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