Ho contratta nella lettura del medesimo l'impazienza di rileggerlo, e, per appagarla più volte, lo ritengo appresso di me: ma pronto a rimandarlo con le solite cautele quando a lei piaccia di riaverlo. Il mio discolo capo, che in questa rigida stagione è men docile a secondarmi che in tutto il resto dell'anno, non mi permette di dilungarmi: onde pieno d'ossequio, di gratitudine e di rispetto mi confermo.
2482
A FRANCESCO GRISI - ALA
Vienna 13 Gennaio 1780.
La costanza dell'amorosa vostra memoria, dilettissimo mio signor Grisi, è uno de' pochissimi piaceri a' quali sono ancora sensibile: e vi sono gratissimo delle occasioni che avete cura di tratto in tratto di non trascurare di darmene qualche segno: benché, conoscendo a prova la tempra del vostro candido cuore, nessuna vostra negligenza potrebbe farmene dubitare. Anzi, per questo buon uffizio che mi rendono a riguardo vostro, io mi riconcilio con le noiose annue cerimonie di Buone Feste e nuovi anni, che sono per lo più le miniere delle menzogne, il trionfo dell'adulazione ed il flagello della società. Il contraccambio ch'io vi rendo de' cordiali auguri, che m'inviate a coro con quelli che avete saputo trasformare costì in miei parziali, partono veracemente, come i vostri, dal cuore, e come tali vi prego d'accettarli e gradirli, sicuro ch'io sarò sempre con la medesima gratitudine e tenerezza.
2483
A CARLO BROSCHI DETTO FARINELLO - BOLOGNA
Vienna 13 Gennaio 1780.
L'ultimo vostro foglio, scritto su lo spirar dell'anno scorso, ha avuta la facoltà di rasserenare le mie nebbie ipocondriache, che in questa rigida stagione si addensano ordinariamente in tal guisa ch'io mi trovo vicino a perder gli ultimi resti della mia ostinata pazienza.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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