Ma l'accrescimento di grado col quale cotesto illuminato monarca ha distinta e la propria giustizia ed il merito di Vostra Eccellenza, mi ha ripieno di quel tenero inesplicabile contento che non può lasciar di provare chi vede (siccome io veggo) adempirsi quei voti che incominciai a concepire fin da quando prima predissi e poi celebrai la sua nascita.
Non mi è incognito il procelloso mare del Foro partenopeo: me ne scoprì i pericolosi scogli che nasconde ed i venti che lo sconvolgono il chiarissimo prima avvocato e poi consiglier Castagnola, che nella mia adolescenza mi insegnava a reggermi su quelle acque nelle quali io disegnava allora di rendermi esperto: onde so che avrà bisogno di porre in uso tutte le sue virtù nell'agitata navigazione, e specialmente d'un'eroica pazienza, ch'io non deggio intanto andare stancando con le mie ciance senili. Conosco, pur troppo, che una tal discretezza sarebbe un preciso mio debito, ma non posso vantare il merito d'averla volontariamente: me ne provvede pur troppo a mio dispetto l'imperiosa età mia: onde frettolosamente l'assicuro che esporrò i suoi cortesi sentimenti alle persone delle quali Vostra Eccellenza si rammenta. La supplico di continuare a gradire il mio vero immutabile ossequio, ed a considerarmi sempre.
2486
A GIUSEPPE PEZZANA - PARIGI
Vienna 29 gennaio 1780.
Il riveritissimo foglio di V. S. illustrissima, dato di Parigi il 2 del 1780 e da me ricevuto il dì 27 dello stesso insieme co' cortesi auguri di felicità che io ampiamente contraccambio, mi ha recata la minuta della bellissima sua lettera dedicatoria a cotesta adorabile sovrana.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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