Essa è nobile senza fasto, elegante senza affettazione, piena d'immagini, di pensieri e di senno. L'ho riletta più volte ed esaminata, ed ho ritrovati in essa sempre nuovi motivi di compiacermene: né mi sono arrossito quanto dovrei all'eccesso delle lodi con le quali in essa mi onora, perché, essendo io divenuto ora sua merce, credo non solo perdonabile ma necessario ch'ella mi esalti.
Le osservazioni con le quali le rimando l'originale sono soliti effetti del mio sempre dubbioso temperamento; onde non le creda oracoli, ma ne faccia quell'uso che più le piace. Le auguro venti favorevoli nella intrapresa lunga e faticosa sua navigazione, e sono al solito.
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A MARIANNA GUERRIERI ZANARDI - MANTOVA
Vienna 10 Febbraio 1780.
Il lungo, involontario, ma ufficioso silenzio, col quale ha la riveritissima signora contessa fin'ora risparmiata la mia ormai pur troppo limitata attività, e la parziale obbligante impazienza che l'ha finalmente costretta di interromperlo ed a così vivamente descrivermene tutti i rincrescevoli sintomi, mi provano (benché per vie totalmente opposte) l'eccesso di bontà col quale ella si degna di riguardarmi, e lo provano con sì eguale evidenza ch'io non so se per maggior mio vantaggio debba desiderarla meco o taciturna o eloquente: so per altro perfettamente, anzi fisicamente sento che il piacere che hanno recato i suoi riveriti caratteri e le benigne espressioni piene d'eleganza, di vivacità e di candore, ha così intieramente occupato l'animo mio, che non ritrova luogo in esso per ora né pure il giusto rimorso di non meritarle, né il rossore della mia inefficacia a degnamente contraccambiarle, quando ella non voglia sollevare al grado di contraccambio l'infinita gratitudine che ne professerò fin ch'io viva, e non men che a lei al degnissimo signor conte suo consorte, che congiura seco ad onorarmi e confondermi.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Febbraio
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