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      Aspetto d'esserne possessore per potervi dar conto di tutto. Ma nel tempo della mia espettazione mi giunge un'altra vostra lettera, gravida d'una cantata nata sul Manzanare dalla feconda vena del Bonechi, ed ammirabile per le incantatrici note del mio impareggiabile gemello, che in tutto mostra quanto la natura e l'arte abbiano cospirato a distinguerlo. Si conosce in questa la medesima aurea miniera dalla quale è uscito il duetto "mille volte mio tesoro..." Ma nell'uniformità dello stile comparisce l'ingegnosa diversità con la quale sa fa uso l'esperto compositore, facendo combinare a meraviglia insieme la viva espressione di due affetti totalmente contrari. Addio. La mia testa non mi permette oggi lo stile asiatico. Ricordate i miei rispetti e saluti alle persone che costì mi onorano della loro ricordanza: e voi continuate ad esser sempre a riguardo mio quale è sempre stato e sarà sempre per voi il vostro fedelissimo.
     
     
     
      2494
     
      A GIOVANNI GABRIELLO MACCAFANI - ROMA
     
      Vienna 30 Marzo 1780.
     
      La favola della mia sofferta e superata letale infermità mi somministra nuove ed indubitate prove e del suo cordiale affetto per me e de' distinti suoi poetici talenti; onde ne sono gratissimo all'ingegnoso inventore e mi congratulo con V. S. illustrissima che si trovi abile di fare così convincenti elogi e delle amabili qualità del suo cuore e di quelle della sua mente. Le ragioni che le produssi nella prima mia lettera e l'imperiosa autorità dell'età, che mi permette malignamente l'uso dello scrivere, non mi concede di esprimerle prolissamente, come vorrei, i veri pregi de' suoi obbliganti e leggiadri componimenti, né il tenero dovuto cambio ch'io rendo della candida propensione che indubitatamente io ne godo: onde mal mio grado mi ristringo alle sincere proteste della gratitudine e della ossequiosa stima con cui sono.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Manzanare Bonechi Marzo