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A SAVERIO MATTEI - NAPOLI
Vienna 30 Marzo 1780.
La signora Martines, che divotamente vi riverisce, ha letta, sonata e cantata e considerata ed ammirata la bellissima aria di cotesto valoroso signor Rispoli, e dice che al solo guardarne di volo le note si conosce la pratica magistrale dell'autore in un certo ordine fisico che ne risulta ne' componimenti d'uomini di talento distinto e di maturo giudizio. Tutto n'è scelto e lodevole. I motivi, la condotta, l'espressione e le non ordinarie circolazioni. Benché riesca molto incomodo alla signora Martines il cantarla per la differenza de' coristi di Napoli e di Vienna, essa ne ha già diverse volte replicata l'esecuzione, ed augura al bravo scrittore un eccellente cantore che lo secondi, ma particolarmente in una esatta, costante e scrupolosa intonazione che, se fosse meno che perfettissima, non solo ne oscurarebbe i più luminosi passaggi, ma giungerebbe a farli parer difettosi. Io, per quanto si stende la mia dottrina armonica, sottoscrivo arditamente il voto della esperimentata compositrice.
Vi rendo grazie dell'amore che dimostrate per le mie fanfaluche canore, proponendole, come fate, a chi sia capace di farle con l'abito comparir più belle di quel che sono; ma ormai io sono tanto annoiato di quelle cicale delle Muse quanto sono esse annoiate della mia senile compagnia. Addio. Nella mia antecedente avrete lette le ultime novelle ch'io poteva darvi del caro Panzini: voi lo vedrete ben presto: non trascurate le mie commissioni per lui, e continuate a credermi.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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