2507
A CESARE OLIVIERI - TORINO
Vienna 22 Giugno 1780.
Nel fine della scorsa settimana trovai ritornando in casa sul mio tavolino un piego, del quale ignoro tuttavia d cortese portatore, con entro una al solito obbligantissima lettera di V. S. illustrissima, data il dì 30 dicembre dello scorso anno 1779, che, avendo impiegati in cammino cinque mesi e diciassette giorni, compensa la sua pigrizia col prezioso dono del leggiadro, ingegnoso e veramente poetico componimento intitolato Il ratto del Cinto. Dalla lettura che ne ho replicatamente fatta con sommo piacere son convinto che le canore Sorelle non solo non sono seco sdegnate per il crudel divorzio ch'ella mi scrisse di voler assolutamente intimar loro, ma che vogliono a qualunque costo evitarlo raddoppiandole con visibile prodigalità i foro usati favori. Mi congratulo seco delle invidiabili qualità con le quali ha ella saputo renderle amorose e costanti: e faccio voti al Cielo che possa V. S. illustrissima renderne loro un grato contraccambio, accordando la sua gratitudine con gl'importuni riguardi che pretende la Fortuna da' suoi seguaci. Mi ha dolcemente lusingato una così cara prova della sua affettuosa memoria: e, pieno di stima, di riconoscenza e d'ossequio, mi confermo.
2508
A CARLO BROSCHI DETTO FARINELLO - BOLOGNA
Vienna 13 Luglio 1780.
Protesti quanto vuole il discolo mio capo, non mi defrauderà del piacere di rispondere alla vostra affettuosissima del 26 dello scorso giugno. Che sarà mai? Dirò forse delle fanfaluche? Ne ho dette e scritte tante in mia vita che sarebbe ormai delicatezza reprensibile il vergognarmi di dirne alcuna al mio gemello, che ab immemorabili travede tutti i miei difetti: anzi gli esalta come qualità lodevoli ed esemplari.
| |
Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
|
|
Giugno Cinto Sorelle Cielo Fortuna Luglio
|