Uno de' più distinti meriti ch'io trovo nella indefessa signora Martines è quello di avervi saputo rendere la dovuta giustizia rilevando nelle vostre studiose e incantatrici note quel non comune artificio che distingue il bello dal mirabile, e che per conseguirlo convien che congiurino insieme il mirabile favore della natura, una lunga esperienza, ed una perspicace e costante applicazione ad investigare le sicure sorgenti della perfetta armonia, che si rende dispotica de' moti delle cose altrui. In somma questa vostra ammiratrice crede di fare onore a se stessa facendolo a voi: e conta fra i più cari e stimabili acquisti quello della vostra preziosa amicizia e padronanza.
Mi congratulo (non senza qualche picciolo sentimento d'invidia) della vicinanza che, in cotesti vostri Orti Esperidi, avrete a quest'ora acquistata della veneratissima casa Spada, e per consolarmi in parte della dolorosa circostanza di non poter lusingarmi di farvi numero, continuate l'opera benevola di essere sempre mallevadore del mio vero e grato rispetto a tutta cotesta nobilissima compagnia.
Mi sento onoratissimo della gentile ed obbligante menzione che hanno fatto di me con esso voi il degno padre maestro Martini e il dotto suo compagno il padre abate Mingarelli: il primo dee esser già da gran tempo persuaso dell'alto e giusto pregio in cui tutto il mondo tiene, io tengo e terrò sempre il conosciuto suo merito: ed al secondo, a me non ignoto, sono particolarmente tenuto dell'occasione che mi somministra di palesargli la mia stima e il vivo desiderio di procurarmi la sua padronanza.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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