Non mi affanno a persuadervi che tale io sono, perché se tale non mi credeste da lungo tempo non potreste corrispondermi con tanta esattezza.
La signora Martines ha imparato a conoscervi dalla sua infanzia nelle mie continue e veridiche relazioni: e crescendo poi come ha fatto nelle cognizioni armoniche molto più oltre di quel segno al quale era destinata, ha potuto conoscere per propria scienza i solidi fondamenti che aveano avuti i miei ragionamenti, da' quali era stata prevenuta intorno a' vostri meriti singolari. Vi rende grazie del pregio in aver somma gentilezza mostrata di tenere il suo voto intorno i vostri eletti lavori musicali, che non poteva esser diverso se non volea far torto a se stessa, e, superba della generosa offerta della vostra amicizia, si augura facoltà di saperla contraccambiar degnamente: ed io sono mallevadore della sincerità delle sue lusinghiere espressioni.
Mi congratulo che dopo una così lunga parentesi abbiate ricuperata la vicinanza della degnissima signora marchesa Pepoli Spada e dell'eletta sua nobile comitiva, fra la quale a forza di desiderio sogno più d'una volta di ritrovarmi. Baciatele, vi prego, almeno ancor per me riverentemente la mano, e siatele sicurtà del mio grato e vero rispetto.
Invidio i primi tre volumi in grande ed in picciolo della magnifica ed elegante edizione parigina degli scritti miei, perché si trovano fra le care mani del mio gemello: ma desidero che la merce sia dagli altri creduta più meritevole di tanto ornamento di quello che posso persuadermi io medesimo.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Martines Pepoli Spada
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