Mi ha tenuto alcuni giorni in letto, ed ora ne' suoi congedi non mi permette d'uscir di casa. La mando perché faccia essa le mie scuse e per dir che il signor conte di Rosemberg, essendo venuto in questa occasione a visitarmi, mi ha commessi a bocca i suoi complimenti ed applausi per V. S. illustrissima, tutto contento di aver trovato destramente il modo di far leggere e gustare all'augustissimo padrone i due eccellenti sonetti, co' quali ripiegati in mano ei si presentò a Cesare per altro affare senza parlarne; ed ebbe il modo, ch'egli procurava, di presentarli, richiesto.
Addio di nuovo.
2535
A RODOLFO VARANO DI CAMERINO - FERRARA
Vienna 11 Gennaio 1781.
L'umanissimo foglio di Vostra Eccellenza, che con sommo mio rossore mi previene con gli auguri di felicità per il nuovo anno, mi ha trovato nella profonda costernazione della irreparabil perdita della mia adorabile sovrana: onde ella che sa qual essa era e di quanto io le son debitore, compatirà il tenore e la brevità di questa lettera, che si risente troppo del confuso stato dell'animo dello scrittore, non abile a spiegarle come vorrebbe la sua gratitudine ed il suo rispetto per lei e per tutta l'eccellentissima sua Casa, alla quale egli rende con la dovuta usura gli auguri che ne riceve. Al venerato signor don Alfonso ed alla impareggiabile sua degnissima compagna rinnovi, la supplico, la memoria dell'ossequio mio, alla (benché troppo tarda) risoluzione del primo di non defraudar più lungamente il pubblico degli aurei scritti suoi, e continui a credermi sempre.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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