Or pensi quanto sia facile e salubre ad un povero mortale dell'età mia e del mio cagionevole temperamento lo spogliarsi d'una invecchiata abituazione già cambiata in natura. Avrei voluto confessarle la prima volta che ella mi onorò di simil dono la mia inabilità a goderne, ma me ne astenni per non cagionarle il rincrescimento di non aver conseguito il parziale e generoso fine che si era proposto. Ma il suo pensiero è il maggior valore del dono, e questo esige ed esigerà sempre la mia dovuta ossequiosa gratitudine senza che si ripeta.
Il dotto e gentile autore della tradotta in terzine italiane e riordinata Poetica d'Orazio me ne provvide cortesemente nel pubblicarla, ma il nuovo esemplare che V. E. reverendissima me ne invia vanta sopra il primo l'inestimabil pregio della di lei affettuosa benignissima cura; tutte circostanze che mi rendono più sensibile la fisica mia inabilità a dimostrarle con l'opere la venerazione ed il rispetto con cui sono.
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AD ANTONIO GREPPI - MILANO
Vienna 31 Gennaio 1781.
In questo momento ricevo dal banchiere Segalla il solito incontrastabil pegno della costante generosa parzialità di cui V. S. illustrissima mi onora e con cui trionfa della mia fallita eloquenza, incapace di trovare più espressioni onde spiegarle la mia gratitudine. L'attenzione con la quale si sono degnati i signori Conti suoi figliuoli di frequentarmi, rende me e non V. S. illustrissima debitore di prolissi rendimenti di grazie che intendo attualmente di fargliene, e l'usura con la quale io rimando i cortesi auguri per il nuovo anno non solo è debito ma suggestione del mio amor proprio, che conosce a prova quanto a me sia più vantaggiosa la sua, che a lei la mia conversazione.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Poetica Orazio Gennaio Segalla Conti
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