Affretto co' miei voti il buon tempo, che dissipi i suoi reumatici incomodi: ed io già quasi libero affatto d'una risipola nel piede sinistro che mi ha tormentato parecchi giorni, pieno di vera gratitudine ed ossequiosa stima mi confermo.
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A LEOPOLDO CAMILLO VOLTA - MANTOVA
Vienna 1 Febbraio 1781.
Una risipola nella gamba sinistra, che per sollievo delle mie afflizioni mi ha tenuto con febbre più giorni in letto, né mi permette ancora d'abbandonare il mio domestico soggiorno, è la cagione di questa tarda risposta. Ho letto e riletto il sonetto, degno del soggetto e dell'autore, e mi vado compiacendo delle lodi ch'esso meritamente esige dagl'intendenti a' quali io ho la cura di comunicarlo. Vi rendo grazie non solo del cortese pensiero di farmene parte, ma delle pubbliche prove altresì del giustissimo giudizio, ch'io formai de' vostri distinti talenti fin da' primi giorni ch'ebbi la sorte di conversare con voi in questa capitale. Continuate ad onorarmi in questa guisa: condonate alla mia debolezza il mio silenzio su l'irreparabile nostra perdita: gradite il contraccambio de' complimenti che mi avete commessi per gli abitatori e frequentatori di questa casa: e continuate a credermi con la solita tenera ed ossequiosa stima.
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A DANIELE FLORIO - UDINE
Vienna 2 Febbraio 1781.
Ieri il tenente signor conte Micheli mi comparve improvvisamente in camera, benemerito portatore e de' cordiali saluti e del prezioso dono del nitido volume delle Rime sacre e morali del mio sempre eguale a se stesso, dilettissimo ed impareggiabile signor conte Florio.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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