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      Il giusto universal dolore ne ha prodotti una quantità innumerabile: ma il dolor mio è della specie di quelli che rendono altrui stupido, non eloquente. Mi conservi la sua invidiabile benevolenza e mi creda con la dovuta ossequiosa stima.
     
     
     
      2544
     
      A FRANCESCO GRISI - ALA
     
      Vienna 19 Febbraio 1781.
     
      Non crediate, mio caro signor Grisi, che il morbo epidemico che ha invaso sì gran quantità di stampatori ad accarezzar le mie fanfaluche poetiche giunga a farmi girar il capo: ben lontano d'esserne contento, io temo che al fine qualche bell'ingegno, irritato da questo eccesso di favore, non s'impegni a scoprire al pubblico ch'io non lo merito. Ma non mi dirà nulla di nuovo. Mal per me se i giudici fossero così poco discreti verso di me quanto lo sono io medesimo; e non per modestia, ma per condannabile avidità di maggior perfezione, che cercando l'ottimo ci fa spesso perdere il buono. Io misuro l'amor vostro dal giubilo che voi mostrate della fortuna delle mie ciance canore, e questo a buon conto è un guadagno sicuro, il quale io contraccambio con quell'affettuosa stima che voi da me meritate per l'illibato vostro carattere, che mi farà sempre essere col più tenero affetto.
     
     
     
      2545
     
      A SALESIO FERDINANDO DONATI - PISA
     
      Vienna 19 Febbraio 1781.
     
      Se dee far meraviglia a chicchesia il trovar raccolti nell'angusto spazio d'una pagina sola gl'innumerevoli pregi dell'adorabile da noi perduta sovrana, di cui tanto il secol nostro è superbo, pensi V. S. illustrissima quale impressione debba aver fatta nell'animo mio, che per tutto il corso di ben cinquanta anni compiuti ne sono stato vicino, beneficato ed attentissimo ammiratore.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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