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      Compatisca Vostra Eccellenza la mia pur troppo visibilmente involontaria insufficienza: non mi scemi per essa la generosa sua benevola propensione, e continui a credermi pieno della più alta stima e del più sincero rispetto.
     
     
     
      2549
     
      A LUDOVICO ANTONIO LOSCHI - VENEZIA
     
      Vienna 28 Marzo 1781.
     
      Quando io, ben cinque anni sono, Cioè il 22 maggio 1776, ebbi l'onor di rispondere ad un'elegante gentilissimo foglio di V. S. illustrissima, a dispetto della natural repugnanza le confessai ingenuamente che la grave età mia mi rendeva già inabile alle minute ricerche ed alle discussioni d'ogni commercio letterario; ma nell'ultima sua lettera, che in quest'ordinario ricevo, m'avveggo che ella non m'ha punto creduto, anzi mi vuol obbligar ad entrare in esami che richiedono ricerche e considerazioni superiori alle presenti mie facoltà, essendo state sempre avverse al mio genio fin dagli anni miei più vigorosi e, per evitarle, mi hanno indotto a procurar sempre di dissuadere a tutti gli stampatori le pur troppo numerose edizioni dell'opere mie. Ma va ben più oltre il parziale e gratuito amore di V. S. illustrissima verso di me. Ella desidera, anzi intraprende di rendermi irreprensibile. Ah! mio caro signor Loschi, cotesta perfezione è interdetta all'umanità. Ho creduto ancor io, negli ardenti anni miei giovanili, che una esatta improba cura potesse giungere a conseguirla, ma questa non ha valuto ad altro che a rendermi più dubbioso, irresoluto e meno fecondo, ed a convincermi finalmente che, mal grado tanti inutili sudori, le mancanze travedute rimanevano sempre più numerose delle corrette; onde non trovo altra via di consolarmi che di ricorrere alla protezione d'Orazio:


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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