Verum ubi plura nitent in carmine, non ego paucisOffendar maculis, quas aut incuria fudit,
Aut humana parum cavit natura
I miei confessati difetti e gli altri molti che non isfuggiranno la dotta sua perspicacia mi si renderebbero troppo sensibili se mi scemassero la sua invidiabile amicizia e padronanza, onde istantemente la prego di continuare ad amarmi ed a credermi sempre col dovuto rispetto e gratitudine.
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A ELEONORA DI OEYNHAUSEN - VIENNA
Vienna 3 Aprile 1781.
I versi composti dalla degnissima signora contessa di Oinhausen a proposito d'alcuni miei antichissimi, che non meritavano tanto onore, sono pieni d'ingegno, di gentilezza e di grazia, e sommamente meravigliosi come prodotti da una dama che scrive in un idioma straniero. Ma una delle più dolorose conseguenze della grave età mia e della mia tiranna e sempre incerta salute, che non mi concedono di venire (come sarebbe e mio desiderio e mio debito) a renderle in persona quei frequenti omaggi di gratitudine e di rispetto, ch'io le rendo intanto e non cesserò mai di renderle col più sincero dell'animo. Mi auguro e mi lusingo che l'imminente tiepida e benefica stagione sia per contrastarmi meno la padronanza di me medesimo, ed io non trascurerò certamente d'approfittarmene. Non si stanchi, la supplico, d'essere la dichiarata protettrice della povera annosa mia Musa, e di permettermi ch'io continui arditamente a vantarmi il più grato, il più costante ed il più ossequioso di tutti gl'innumerabili suoi ammiratori.
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A CARLO BROSCHI DETTO FARINELLO - BOLOGNA
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Oinhausen Musa
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