Vienna 6 Aprile 1781.
Vinco, caro gemello, finalmente la mia perdonabile pigrizia senile per dirvi ch'io sono sempre il vostro, a dispetto de' miei cancherini che non lasciano al solito di esercitare la mia stanca pazienza, e per avvertirvi che ho fatti consegnare al signor Milani, amico e corrispondente del degnissimo nostro padre Francesco Maria, i tre conseguenti tomi della grande edizione parigina delle opere mie, cioè quarto, quinto e sesto, che vi saranno recapitati con più sollecitudine di quella che si esperimentò nella prima spedizione. Questi tomi erano già qualche tempo in poter mio, ma ho dovuto trattenerli per aspettar tre stampe che loro mancavano, e per impuntualità degli intagliatori di Parigi. Mi si fa sperare che saranno più regolari le altre due missioni che mancano al compimento dell'edizione. Addio, caro gemello. Non trascurate la vostra conservazione per conferire alla mia. La signora Martines non vuol ch'io tralasci di riverirvi divotamente a suo nome, ed io con l'antica ostinata tenerezza continuo a protestarmi il vostro fedelissimo.
2552
A FRANCESCO GRISI - ALA
Vienna 11 Aprile 1781.
Non vi parlo, mio caro signor Grisi, della primavera, come voi fate, perché qui non se ne sa ancora novella alcuna. Le nostre montagne sono ancora coperte di neve, e non v'è giorno nel quale l'inverno non faccia o con pioggia o con neve o con ghiacci qualche stravagante uso del suo prolungato possesso. La dolorosa perdita da voi fatta del vostro amato pronepote mi chiama a parte della vostra giustissima afflizione e mi fa conoscere il merito della cristiana vostra rassegnazione, unico ricorso ai poveri viventi nei continui travagli di questa misera vita, che pur tanto ci è cara.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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