Mi dilungherei, se potessi; ma la fisica mia attività, che non resiste alle insidie degli anni, vuol ch'io l'abbracci di volo, le renda grazie del dono e della sua obbligante memoria, assicurandola ch'io non lascerò mai d'essere con l'ossequiosa stima che le ho sempre professata.
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A FRANCESCO BELLONI - ROMA
Vienna 3 Maggio 1781.
Lunedì scorso, ultimo giorno d'aprile, ricevei da questa posta il gentilissimo foglio di V. S. illustrissima con l'inclusa cambiale di fiorini trecento, valore dell'ultimo maturato termine della mia nota pensione fatta da V. S. illustrissima costì riscuotere dall'eccellentissima casa Corsini, e che, a me puntualmente pagato da questi signori fratelli Smitmer, mette perfettamente del pari sino al presente giorno tutti i nostri conti di dare ed avere. Nel darlene avviso, come è mio debito, le rendo le dovute grazie della costante bontà con la quale non si stanca di favorirmi, e supplicandola a continuarmela sono con la solita grata ed ossequiosa stima.
2557
A STEFANO FERRANTE - AQUILA
Vienna 7 Maggio 1781.
La bellissima cantata in cui ha V. S. illustrissima così magistralmente messo d'accordo l'elegiaco, l'epistolare ed il pindarico stile, ne palesa l'eccellente artefice e la stretta insieme consanguinità di se stessa con la leggiadra anacreontica di cui anni sono mi fece dono: onde io scorgo che V. S. illustrissima non solo mirabilmente si sostiene in quell'elevazione dove già si era innoltrata in Parnaso, ma va visibilmente superando se stessa; ed io, superbo del mio antico pronostico, me ne congratulo con me medesimo non men che con esso lei.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Corsini Smitmer Parnaso
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