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A GIUSEPPE ROVATTI - MODENA
Vienna 11 Luglio 1781.
Non è possibile, amatissimo signor Rovatti, ch'io vi esprima l'eccesso del piacere che ho risentito alla vista de' cari vostri caratteri, che pure ho riconosciuti a dispetto della loro totale trasformazione in oscurissimi gieroglifici che solo può giungere a formare la povera vostra mano, obbligata tirannicamente da voi a seguitare il rapidissimo corso della vostra mente. Ma col soccorso ancora d'un espertissimo lettore de' più antichi manoscritti, mi rimane tutta via qualche passo bisognoso di essere deciferato. A dispetto per altro di questa quasi insuperabile difficoltà, io comprendo il vostro prospero stato di salute, la vostra costanza nell'amarmi, e quella che eroicamente conservate nelle lodevoli vostre applicazioni, che promettono la celebrità al vostro nome, ben dovuta alla penosa cura con cui procurate alla repubblica letteraria la cognizione di così nascoste verità. Non crediate però ch'io debba tutte queste notizie alla vostra ultima lettera. Nel tempo del lungo silenzio, l'impaziente amor mio ha saputo procurarsene dal degnissimo signor marchese Frosini, con cui ho la sorte di convenire assai spesso in una picciola e scelta società, e da cui le ho sempre ricevute sicure e consolanti. Egli vi conosce, vi stima e vi ama: ed ha sommamente gradite le proteste del vostro ossequio, che procuratorio nomine gli ho presentate. Voi che, amato, non potete fare a meno di amarlo, mi sarete grato che vi assicuri ch'egli è qui universalmente gradito, e che non isfuggono a chiunque lo tratta le molte cognizioni ed il maturo giudizio che in età così florida ei già mirabilmente possiede.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Luglio Rovatti Frosini
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