Conservatemi quel gratuito amore che mi dimostrate, sicuro d'esserne da me ampiamente corrisposto e di ritrovar sempre in me lo stesso.
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A RUGGERO GIUSEPPE BOSCOVICH - PARIGI
Vienna 18 Agosto 1781.
Non so qual altra cosa avrebbe potuto avvenirmi meno sperata e più cara che il ricevere un così affettuoso foglio dal mio, tanto da tutto il mondo letterario universalmente celebrato e da me venerato ed amato, signor abate Boscowich.
La profonda stima ch'egli di sé ha saputo inspirarmi da tanto tempo e con gl'immortali suoi scritti e con l'incanto dell'instruttivo suo vivace commercio da me qui fortunatamente goduto, non ha potuto diminuirsi per la nostra ostinata separazione, ma si è andata sempre e si va in me giornalmente accrescendo dalla frequenza con la quale io sento risuonarmi da tutte le parti nell'orecchio, con aumento d'applausi, il suo nome. L'oggetto della sua lettera, cioè l'asserire ed il provar solidamente il raro merito del degnissimo signor conte Sorgo, è magistralmente eseguito, ed il commendato cavaliere convince ognuno con le nobili sue obbliganti maniere e con i savii suoi ragionamenti d'esser egli il vero originale di così vivo ed elegante ritratto. Tutti quelli ch'han seco fin al presente parlato son già suoi parziali: ed entro arditamente mallevadore che ogni altro il sarà fra poco. Spiacemi che il nobile alloggio da lui scelto sia in un borgo mezz'ora in circa dal mio lontano; tragitto poco praticabile per la stanca ed annosa mia macchinetta, reso meno portabile per l'età ch'esige da me vigorosamente i suoi dritti, e specialmente quello di andarmi ogni giorno diminuendo l'attività a leggere ed a scrivere con gli ostinati stiramenti de' nervi che perseguitano incessantemente l'affaticata mia testa.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Agosto Boscowich Sorgo
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