2582
A GIAMBATTISTA SCARDAVI - ROMA
Vienna 12 Ottobre 1781.
Il dotto e gentilissimo foglio di V. S. illustrissima mi ha trovato nelle naturali circostanze della grave età mia, cioè non più atto a bastare a me medesimo, non che a compir l'obbligo di chiunque nasce, di non essere inutile agli altri. Onde, inabile ad eseguir con qualche speranza di profitto le sue parziali commissioni, le rimando fedelmente i savi e da me sommamente ammirati suoi scritti, perché per qualche accidente non possano passar mai nelle mani di chi si prevaglia a proprio vantaggio de' suoi sudori e delle sue meditazioni. Benché non sarà facile il ritrovare chi si avventuri a presentare ad un principe non amico di dediche un nuovo libro essendo particolarmente oppresso dalle innumerevoli cure di così vasta monarchia, e nel tempo che tutto il mondo è in un fermento di guerra che esige tutta la sua attenzione. Spero che la sua giustizia non mi negherà l'indulgenza che merita la difficoltà della commissione e la debolezza del commissario, permettendomi di protestarmi col dovuto ossequio.
2583
A GIUSEPPE BOZZOLI - MANTOVA
Vienna 25 Ottobre 1781.
Con la giustizia da me resa alle felici di V. S. illustrissima omeriche versioni ho io preteso, riveritissimo signor abate Bozzoli, non già d'accrescere celebrità alle sue letterarie fatiche tanto illustrate dalle festive accoglienze di tutto il pubblico, ma di conservar bensì al possibile il credito del mio giudizio; che, se fosse stato diverso, avrebbe provato ch'io ignorassi quanta dottrina, qual vigor di mente, quanto senno e quanta costanza bisogna per immaginare per intraprendere e per condurre a fine così lunghe e malagevoli imprese.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Ottobre Ottobre Bozzoli
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