E si è gentilmente compiaciuto l'eccellentissimo signor ambasciator suddetto d'assicurar che col primo corriere ch'egli spedirà alla sua Corte darà corso al piego a lui confidato, e che sarà sua cura di farlo portare in casa del signor abate Pezzana. Si contengono in detto piego le copie corrette di cinque mie lettere, cioè di due al signor cavaliere di Chastelux su i dritti e i doveri della poesia e della musica operanti insieme, di una al signor Diodati sul primato poetico conteso tra i fautori dell'Ariosto e del Tasso, e di due al signor Saverio Mattei sulla differente efficacia della musica antica e della moderna. Eccovi avvertito a tempo come vi ho promesso, sperando di evitar le confusioni passate. Continuate ostinatamente a riamarmi ed a credermi con la solita ossequiosa stima.
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A DANIELE FLORIO - UDINE
Vienna 13 Dicembre 1781.
Non bisognava men vigoroso impulso che l'impareggiabile suo poetico lavoro intitolato La beneficenza per obbligare i tremuli nervi della mia povera tormentata destra a prestarsi ai per me ora penosissimi mestieri di leggere e di scrivere. In questo mirabile componimento ha V. S. illustrissima messi d'accordo tutti i pregi della maturità degli anni e quelli della più vivace e florida gioventù: onde io esulto d'aver un così solido argomento del comodo e valido albergo in cui la sua bell'anima si trova costantemente alloggiata, cosa che senza mentire io non posso asserirle di me, eternamente alle mani con dolori, reumatismi e flati ipocondriaci, che mi avvelenano la vita lasciandomi per altro una esterna mentitrice apparenza di prosperità che non basta a cagionarmi il minimo sollievo, ma bensì a defraudarmi della credenza e del compatimento di chi mi vede.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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