S'immagini la degnissima signora contessa Brandis quanto grande sia il mio desiderio che la Maestà Sua non ignori la mia confusione e la mia umilissima riconoscenza. So che non deggio supplicar la signora contessa di rendersi importuna per me, ma se la mia buona fortuna le offrisse qualche non mendicata occasione di secondarmi, la prego di non trascurarla e di continuare a credermi col solito dovuto rispetto.
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A CARLO BROSCHI DETTO FARINELLO - BOLOGNA
Vienna 3 Gennaio 1782.
Le ultime nostre sulla materia medesima si sono incontrate per istrada, onde, caro gemello, io non avrei di che trattenervi, ma una improvvisa visita del gentilissimo signor Filippo cavalier Gatteschi, capitano al servizio dell'imperatrice delle Russie, che mi sorprese e che con un altro capitano ed una signora greca sua consorte si sono meco lungo tempo trattenuti e mi hanno informato e delle cose d'Italia e del Settentrione dove presentemente ritornano, mi obbliga a darvene conto. Passai nella lor compagnia qualche spazio di tempo meno tormentato da' miei cancherini, che in questi freddi imperversano: si cantò, si parlò di voi, e la memoria del caro gemello mi servì di specifico ne' miei malanni. Il cavaliere vostro congiunto è pieno di cortesia, di spirito, ed io gli auguro fortune proporzionate al suo merito. Se non mi costasse troppo lo scrivere vi direi molte cose, ma intendiamoci senza parlare: cioè fate voi per me le riverenze, i saluti ed i ringraziamenti de' quali sapete ch'io son debitore a Bologna, conservatevi gelosamente in questa orrida stagione, gradite le riverenze della signora Martines, e credetemi sempre più che mai il vostro.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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