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A CARLO BROSCHI DETTO FARINELLO - BOLOGNA
Vienna 20 Marzo 1782.
Dunque è morta l'invidia per misericordia divina, né qui né altrove (in grazia dell'irregolarità delle stagioni) io mi trovo più amico alcuno, amico né conoscente, che non si lagni della sua salute. Tutti siamo egualmente bisognosi di rassegnazione: questa imploro per me, questa auguro a voi ed a tutto il numeroso tormentato nostro prossimo. Il mio panereccio mi ha finalmente abbandonato, ma sono stati prolissi i suoi congedi; gli altri miei familiari cancherini difendono ostinatamente il loro possesso ed io la mia pazienza, ma non voglio stancar la vostra: onde cangio proposito.
Il gran Servo de' Servi dicono che non è lontano da noi che di due o tre giornate, ed il nostro imperatore, che per un ostinato mal d'occhi è obbligato a guardar la camera, vuole assolutamente andarlo ad incontrare. Dio benedica a pro di tutto il mondo cristiano questo inaspettatissimo avvenimento.
La flotta petroniana, che si risentirà al solito della generosità del mio caro gemello, mi renderà più sensibile l'importuna moderazione ch'io sono obbligato a tenere nell'approfittarmene; ma la signora Martines, che divotamente vi riverisce, supplirà di buon cuore alla mia inabilità, e comincia di già a ringraziarmi della invidiabile commissione. Ella ha messo felicemente in musica il mio oratorio intitolato Isacco figura del Redentore. Ieri fu cantato in teatro per la seconda volta, e malgrado il rigore della stagione ed i catarri de' cantanti, la compositrice non è stata defraudata della meritata approbazione.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Marzo Servo Servi Martines Isacco Redentore
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