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      Se dopo la sua partenza ella avesse potuto udire quello che io con tutta la mia conversazione e distintamente con la pregiatissima signora contessa N. andammo rammentando della gentilezza dell'Eccellenza Vostra, della sua compiacenza e di tutte quelle produzioni del suo raro felicissimo ingegno che avevamo avuto la sorte di ammirare, può essere che durerebbe fatica ella stessa con tutta la sua insigne modestia a non convincersi in fine che gli obbligati siamo noi veramente a lei per tutti i capi. Che se per sorte ella non volesse in ciò convenire, torni a disputarla con noi in persona e sarà nostro pensiero di prevalerci della stessa sua bontà per fornirci di nuovi titoli, pe' quali non possa ammeno di non accettare le nostre ammirazioni del pari e i nostri ringraziamenti. Gli accolga intanto colla presente, uniti ai complimenti che la predetta dama mi comanda di portarle; e per fine.
     
     
     
      2616
     
      A UN CAVALIERE MODENESE
     
      Poiché ha voluto Vostra Eccellenza, per sua benignità, ch'io termini l'anno col contento che non avrei mai saputo augurarmi senza un principio di presunzione, e che consiste nel vedermi tra le mani la riveritissima lettera ch'ella si è degnata di scrivermi, in atto di baciare la mano da cui mi è pervenuta le rendo ossequiosissime grazie dell'onore che mi ha fatto. Considero intanto ed approvo quanto debbo l'altro che mi viene dalla favorevole opinione in che hanno ben voluto mettermi appresso dell'Eccellenza Vostra i padroni e gli amici; e procurerò sempre di corrispondervi in modo da non farla almeno pentire d'avermi conosciuto.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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