Nulla vi parlo della franchezza con cui ha passeggiato nel Parnaso. Io prego Dio che, a misura del frutto che tanto maggiore di qui innanzi produrranno le fatiche di lui, vadano crescendo in voi maggiormente eziandio le felicità, e per fine.
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A UNA DAMA VENEZIANA
Quanti corrieri senza mie lettere! Non ne incolpi il mio cuore, che sempre ha pensato a lei. Ne incolpi un lungo infreddamento che più settimane mi ha fatto cessare da tutti gli uffici della vita civile, e fra questi dal più gradevole e interessante per me, cioè dal trattenermi qualche momento con lei comunicandole colla penna ciò che non posso meglio spiegarle con la lingua. A questo malore, dal quale adesso respiro, si sono aggiunte le brighe di un altro dramma, che deve sopra questo imperial Teatro succedere al primo. Il nostro Buranello è l'artefice della melodia che lo dee rivestire; e il suo nome è assai famoso sulle nostre e sulle scene straniere. Se la sua composizione sarà nuova, non diffido che piaccia e che sorprenda; ma guardici il Cielo che fra le angustie del tempo e fra l'odio della fatica egli non ricorra al suo segreto armario e non ne sprigioni le cose vecchie per farle in quest'opera ringiovenire e, non conosciute, passar per nuove. Abbiamo qui il signor N. ambasciatore a cotesta vostra immortale Repubblica, il quale si degna accordarmi l'onore di vederlo alcune volte e di ammirarlo. Gran danno della bella poesia che Minerva abbialo sull'età più fresca severamente allontanato dalle Muse! Nei pochi giorni ch'egli sulla sua prima gioventù ad esse ha donato, ha fatto vedere alla sua nazione tutto Anacreonte ed Orazio ne' suoi versi.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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