Dio gliel perdoni. S'io per le ragioni che nell'altra mia le spiegai non avessi perduto l'arbitrio di chiamare al mio soccorso le Muse se non se per esecuzione degli ordini sovrani, procurerei forse di vendicarmene con un altro sonetto. Ma son ben contento della legittima scusa che mi libera dallo svantaggioso paragone, e specialmente con queste armi corte, ch'io non sono usato a trattare. In mezzo per altro alla mia collera, cedo alla tenerezza che in me risveglia l'amabile cagione che ha risvegliata a favor mio la sua Musa: e gliene professo una grata ed affettuosa corrispondenza.
La signora contessa Figuerola è sensibilissima all'obbligante fiducia che V. S. illustrissima dimostra nella di lei prontezza a servirla, ma ella è di famiglia spagnuola, e non ha attinenza di sorte alcuna né con Napoli né con Sicilia; onde è affatto inabile ad esserle utile nel noto affare. Io non ho tempo di dilungarmi, onde mi perdoni se in fretta mi confermo.
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A GIACOMO MARTORELLI - NAPOLI
La mia dovuta premura per tutto ciò che riguarda la degnissima persona di V. S. illustrissima non ha bisogno di sprone. Subito che giungano i due volumi ch'ella mi annuncia incamminati, saran fatti da me rivestire in decente gala, ed insieme con l'elegantissima epistola che gelosamente conservo andranno al loro destino, accompagnati come essi meritano: ma il fatto sta che sino al presente momento io non ho di essi novella alcuna. Disgrazia molto frequente di tutto ciò che di costà a questa volta s'invia.
Non so se il calamaio in genere meriti grandi elogi: non essendo facile il far comparazioni del danno e dell'utile ch'esso ha prodotto.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Muse Musa Figuerola Napoli Sicilia
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