Parmi che l'immensa luce, che in questo gran dì vi riveste, si diffonda in larga copia su tutti quelli che vantano al par di me l'invidiata felicità di vivere sotto l'augusto Vostro Real patrocinio, che ne ridondi gran parte fin sulle produzioni di loro, e che assumendo queste una illustre qualità, che per se stesse non hanno, sian già rese degne d'esservi offerte. Considero che, nato da un così giusto trasporto di giubilo, il mio ardire non è delitto: che se lo fosse, resterò nascosto e confuso fra l'innumerabil folla de' rei. E che se finalmente fra tanti io venissi ancora distinto, un così solenne giorno di grazie me ne promette il perdono. Questo a sé implorando da Voi, come a Voi implora dal Cielo prosperità che corrisponda alle vaste speranze di tutti i buoni, a piè del cesareo trono profondamente s'inchina.
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ALLA SIGNORA N. N.
CHE IL MITTENTE SPERAVA D'AVERE IN MOGLIE
Vienna 3 Luglio 1745.
Sconosciuto e lontano come io sono, comprendo perfettamente tutto lo svantaggio con cui me le presento, non avendo per me che la sicurezza di me stesso e quella della bontà sua. Pure non mi lusingo meno per questo di vedere accolto favorevolmente il primo passo che muovo verso di lei, e mi riprometto qualche gentile e cortese riflessione per parte sua da quel carattere di dolcezza e di cordialità che ha dato il principale impulso alle mie vedute. Il desiderio ardentissimo ch'io ho di farla mia eccita anche nel mio animo il più vivo impegno di meritarla. Sono forse egualmente sfortunato di non aver l'onore di conoscerla e di non aver neppur l'altro d'essere conosciuto da lei.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Vostro Real Cielo Luglio
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