Quantunque io non dubiti che il suo signor padre abbia interpellato il di lei consenso prima di darmi il suo allorché volle in iscritto autentico assicurarmi il bene di ottenerla, e che io le renda la giustizia di non immaginar mai in lei sentimenti diversi da' suoi, pure è tale la diligenza di quelli che ho per lei, che, sebbene la so e la veggo destinata a fare la felicità de' miei giorni unendoli ai suoi, con tutto ciò non mi persuaderò mai di essere compiutamente felice, finché non senta da lei medesima ch'ella si crede tale con me. La mia soddisfazione principierà allorché non mi lascerà più dubbio della sua. Non la riguarderei per un bene qualora non potessi dividerlo con quella che deve vivere con me. Desidero il suo cuore colla sua mano, e come mi dono a lei co' sentimenti più teneri, più sinceri e più puri, così ne cerco a ragione degli eguali per parte sua. Mi sono sempre augurato una moglie in cui possa trovare una compagna e un'amica, a cui possa con sicurezza aprire il mio cuore, che mi metta a parte del suo e che sia meco persuasa di passare unita a me dolcemente i suoi dì. Le confesso che sul rapporto che mi è stato fatto del molto ho sperato e costantemente spero di acquistarmela in lei; e il mio buon cuore principiò già a parlarmene in suo favore fin dal momento in cui si ebbero i primi discorsi sul conto suo. Sembra che Dio abbia destinata la nostra unione ne' sentimenti che mi ha ispirato per lei anche prima di conoscerla. Allorché ella saprà a fondo la mia indole e il mio carattere e vedrà per quante strade io mi studierò di piacerle, forse mi accorderà per diritto quella stima e quell'amicizia che non può ora darmi che in dono.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Dio
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